Siena Jazz premia il Jazz Club Ferrara con una borsa di studio.

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Siena Jazz premia il Jazz Club Ferrara con una borsa di studio

Nel corso dell’estate la Fondazione Siena Jazz, punta di diamante della formazione jazzistica italiana, ha premiato il Jazz Club Ferrara per l’intensa attività didattica svolta nell’ambito della scorsa edizione di Ferrara in Jazz, donando una borsa di studio da assegnare ad un giovane e talentuoso musicista. “Quei ragazzi sono bravi, se lo meritano.” Questo il commento di Franco Caroni, presidente e direttore artistico della prestigiosa accademia senese.
La borsa di studio, su decisione unanime del Consiglio Direttivo del jazz club estense, è stata assegnata al contrabbassista Stefano Dallaporta, fervido animatore delle serate del Torrione, diplomatosi rispettivamente presso i Conservatori di Ferrara e Adria.

A tal proposito siamo lieti di riportare qui di seguito l’intervista di Stefano pubblicata su La Nuova Ferrara di oggi, martedì 29 settembre, cogliendo  l’occasione per ringraziare nuovamente Siena Jazz:

Lei è un giovane musicista ma con una salda formazione alle spalle, già attivo in diversi gruppi (Mof, Morblus, ecc.) conosciuti a livello nazionale ed internazionale. Consideri utile l’esperienza condotta a Siena Jazz?
“Esperienza utilissima, direi fondamentale. Per due settimane ho avuto la fortuna di frequentare molti dei musicisti del panorama jazzistico contemporaneo che stimo di più, di capire come studiano, come affrontano diversi aspetti della musica, di suonare con loro molteplici brani alternati a loro composizioni originali. Ho ricevuto moltissimi stimoli che credo/spero mi conducano a un miglioramento professionale e personale. Tengo molto a ringraziare lo staff del Jazz Club Ferrara che, in collaborazione con la Fondazione Siena Jazz, mi ha dato la possibilità di frequentare questi corsi”.
Che atmosfera si respira da quelle parti?
“Il calendario delle lezioni è molto intenso. Entravo in accademia alle nove del mattino per uscirne alle otto di sera. La serietà e professionalità è massima e allo stesso tempo, fin da subito, si vive un clima di estrema convivialità fra insegnanti, staff e studenti. La metà di questi ultimi proviene da ogni parte del mondo per frequentare i molteplici corsi e il livello di preparazione generale è molto alto. Ho conosciuto moltissimi studenti e musicisti con cui spero di continuare a collaborare in futuro”.
È un’esperienza che consiglierebbe ad altri musicisti?
“Sì. È un’esperienza che consiglio vivamente ad ogni musicista, in qualunque fase del percorso di crescita. Sono due settimane di intenso lavoro e divertimento che, sicuramente, migliorano l’approccio a questo genere di musica e aiutano ad allargare i propri orizzonti culturali e personali”.